venerdì 18 marzo 2011

Animals, 1977.

Animals, un grande album dei Pink Floyd, uno dei meno commerciali senza dubbio, ma dei più belli. Voglio portare nel blog alcune recensioni fatte su questo album che ho trovato su internet, molto particolareggiate, così da poterle confrontare e capire un po' di più di questo album aspro e geniale.
PINK FLOYD: ANIMALS I
A.D. 1977…
Nel pieno dell’era dei grandi gruppi rock, delle sperimentazioni e del progressive, in Inghilterra espolde l’onda del punk e gentaglia come i Sex Pistols fanno un po’ il bello e il cattivo tempo, incazzati contro tutto e tutti e soprattutto contro le “vecchie” band…i dinosauri del rock…
E’ anche un periodo di grandi disagi sociali in tanti angoli del mondo: guerra in Vietnam finita da poco, scontri in Irlanda del Nord, terrorismo in Italia, crisi economica eccetera eccetera.
E i Pink Floyd pubblicano il disco più politico della loro carriera, un album acido e cattivo, quasi interamente frutto di Roger Waters ormai di fatto leader indiscusso della band.

Animals relativamente ad alcuni aspetti è il miglior disco dei Pink Floyd ed è il primo segno tangibile dell’evoluzione interna alla band che avrebbe poi portato alla disgregazione e agli anni di silenzio prima della resurrezione firmata David Gilmour.
Animals è la rivisitazione in chiave pinkfloydiana de La Fattoria degli Animali di George Orwell: e’ un attacco frontale e una feroce critica in musica alla societa’ inglese dell’epoca, in linea proprio col movimento punk (e infatti alcuni giornali li chiamarono “Punk Floyd”). Ma i punk di certo non si fecero impressionare e continuarono a considerare i Pink Floyd e le altre superband dell’epoca come roba vecchia, schifo, eccetera…avevano capito tutto, evidentemente…
Per la band si tratta del terzo concept-album del decennio 70: si apre e si chiude con Pigs On The Wing, una delicata ballata acustica che incornicia il resto delle canzoni in un atmosfera sognante e rilassata, in netto contrasto con la parte centrale e musicalmente più rilevante dell’album. E’ infatti la seconda canzone, Dogs, che apre lo scrigno della violenta polemica di Waters nei confronti della società: i cani sono gli arrampicatori sociali, e le parole di Waters sono piene di un sincero e profondo disgusto. Da notare un paio di cose: in Dogs il lavoro chitarristico di Gilmour raggiunge una delle sue migliori espressioni e poi il fatto che questa canzone circolava già da un paio di anni col nome di You Gotta Be Crazy… se siete in possesso di qualche bootleg del 1975 è facile che la possiate ascoltare.
A seguire abbiamo Pigs (Three Different Ones) e Sheep (anche questa come Dogs girava un paio d’anni prima col nome di Raving And Drooling nda): nella prima la polemica è contro chi si arricchisce alle spalle degli altri, e infatti ci vanno di mezzo i politici, mentre la seconda se la prende con le pecore ovvero contro la massa di chi si fa abbindolare e segue il “capo” senza aver capito nulla e anzi finendo con l’essere comunque vittime, tanto che nei versi finali tornano prepotentemente gli echi orwelliani all’insegna di una specie di “tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono piu’ uguali degli altri“. Sono anche le ultime due canzoni dei Pink Floyd dell’era Waters in cui Richard Wright ricama passaggi epocali, da questo momento in avanti, fino al licenziamento post The Wall, il suo ruolo sara’ sempre piu’ marginale.
Animals, il disco più cupo e cattivo dei Pink Floyd. Un altro capolavoro. Distante dalle atmosfere di Dark Side o Wish You Were Here, forse un anticipo del feeling e della “pesantezza” di opere piu’ particolari come The Wall e The Final Cut.
Consigliatissimo.

PINK FLOYD: ANIMALS II

Pink Floyd - Saucerful Of Secrets
Amore e disprezzo, adorazione e repulsione. Questi sono i sentimenti che dal 1977 si assembrano al cospetto di "Animals", controversa e irrinunciabile opera dei Pink Floyd. Dopo la tiepida accoglienza ricevuta per il precedente "Wish You Were Here", i quattro si avventurano in un nuovo lavoro destinato a testimoniare le voragini che si stavano creando tra i diversi componenti, in particolare tra Roger Waters, ormai assurto a "spirito guida", e il resto del gruppo. Le cinque canzoni che compongono il disco sono composte interamente proprio dall'enigmatico bassista, sempre meno portato a voli interstellari e sempre più vicino a tematiche "terrene". Già a partire dalla copertina si respira tutt'altra aria. Lo splendido artwok dell'inseparabile studio Hypgnosis ritrae la "Battersea Power Station", situata alla periferia di Londra, ormai meta di pellegrinaggio dei cultori del rock, sorvolata da un maiale. L'immagine, cupa ed angosciante, esprime il disagio di una società "evoluta", ormai intrappolata nei propri meccanismi perversi.
Ed è proprio di questa società che Waters vuole parlare nei propri testi. Ormai si sono sprecati oceani di inchiostro sull'ispirazione orwelliana delle liriche di "Animals". Ciò che forse va sottolineato ulteriormente è la visione ancora più radicale e pessimista che pervade il mondo di Waters. I personaggi ci sono tutti: i maiali, i cani, le pecore, servi e padroni, sfruttati e sfruttatori, vittime e assassini. Ma andiamo per gradi.
Il disco apre con "Pigs On The Wing (Part I)", breve intro per sola voce e chitarra, in cui la leggerezza dell'arrangiamento fa da contraltare alle parole ghiacciate di Waters, portavoce dell'indifferenza dei propri simili nei confronti della sofferenza altrui. Immediatamente segue uno dei brani più intensi dell'intera produzione dei Pink Floyd, "Dogs". I dodici minuti di questa splendida canzone sono dedicati ai "cani" che si aggirano affamati nei palazzi di vetro in cerca di potere, denaro, successo, pronti a sbranare chiunque osi sbarrare il loro folle cammino. Il brano, unico del disco scritto a quattro mani con Gilmour, raggiunge livelli eccelsi grazie agli incantevoli assolo di chitarra che galoppano lungo tutto il brano, bloccati saltuariamente solo dalle lunghe parentesi "sintetiche" di Wright, all'interno delle quali sembra precipitare all'infinito il "sangue di pietra" dei cani ("Stone, Stone, Stone…" piccolo leitmotiv ripreso poi anche in "Sheep").
I due brani seguenti sono altrettante mini-suite dedicate ad altri personaggi allegorici: i "maiali" e le "pecore". Il brano dedicato a queste ultime è certamente l'episodio più interessante. "Sheep" parte con una suggestiva intro di piano elettrico di Wright, sotto la quale si staglia lentamente l'incedere incalzante del basso di Waters (ricorda quasi "One Of These Days…"). E pare proprio che siano le tastiere di Wright a fare la parte del leone in questo brano: meraviglioso il lento fluire della voce di Waters nelle onde del synth di Wright; l'accoppiata si ripete nella parte centrale del brano, dove le tastiere sorvolano la linea martellante di basso (curioso sentirli così vicini e contemporaneamente pensare all'odio che subentrerà tra i due all'epoca di "The Final Cut").
Il disco si chiude mestamente con la seconda parte di "Pigs On The Wing": stessa lena, stesso tono, stesso pessimismo cosmico.
Nonostante le pesanti critiche, "Animals" rappresenta senz'altro uno spaccato unico e irripetibile del suo tempo. Suoni ruvidi e taglienti, testi fortemente critici ai limiti della blasfemia: siamo di fronte alla vigilia del punk. In "Sheep" venivano lanciati strali contro la religione e la sua capacità di intorpidire le menti, molto prima che i Sex Pistols si mettessero ad imprecare contro la Regina. Ma non finisce qui. Waters ha ormai spinto i Pink Floyd ad un punto di non ritorno. Questa meravigliosa compagine di musicisti è destinata a crollare sotto il peso del "muro" eretto dalle diverse personalità che la componevano. Il crollo è ormai vicino.

Recensioni Collegate:
Pink Floyd - la Kalporzgrafia
Syd Barrett - Barrett
Roger Waters
 - In The Flesh

PINK FLOYD: ANIMALS III

PIGS ON THE WING (pt.1)

Se non ti fosse importato di cosa accadeva a me E se io non mi fossi interessato di te Avremmo zigzagato per la nostra strada Attraverso la noia e il dolore Casualmente sbirciandoci Attraverso la pioggia Chiedendoci di quale bastardo sia la colpa E guardando i maiali con le ali
Così comincia Animals, uno dei dischi più particolari dei Pink Floyd. Animals è un disco con un sound e dei testi particolarmente "violenti" ma, come vedremo tra poco, narra una storia ben definita. Infatti si può dire che l’album sia una sorta di "esposizione analitica" delle indecisioni interiori dell’autore (Waters). Il tutto è reso affascinante da una struttura "Orwelliana" in cui si raffigura l’umanità come una "fattoria" di animali.
Il disco parte con un’incantevole pezzo acustico, "Pigs on the wings pt.1", ballata-elogio all’unica presenza che risolleverà le sorti del disco, altrimenti incredibilmente pessimista: l’amore. "Cosa saremmo senza preoccuparci l’uno dell’altro?", chiede un accorato Waters. La risposta è "Aspetteremmo che l’impossibile accada", data tramite la proposizione "watching for pigs on the wing", tipicamente inglese. Aspetteremmo cioè, che la nostra vita cambi da sola, ed è un evento non destinato a realizzarsi.

DOGS

Devi essere pazzo, Devi avere un serio bisogno Devi dormire in punta di piedi E quando stai per strada Devi esser capace di scegliere la preda facile Ad occhi chiusi E poi muoverti silenzioso, Sottovento e fuori vista, Devi colpire al momento giusto, Senza pensarci. E dopo un po' Potrai lavorare sui dettagli di stile Come la cravatta del club, E la salda stretta di mano Uno sguardo sicuro negli occhi E un sorriso facile Devi ottenere la fiducia Della gente a cui menti Così quando ti girano le spalle Avrai occasione d'affondare il coltello Devi tenere un occhio A guardarti alle spalle Lo sai, diventerà difficile sempre e sempre più difficile Mentre invecchi E alla fine ammucchierai su tutto E migrerai a sud Nasconderai la tua testa nella sabbia Un altro uomo vecchio e triste Tutto solo, che muore di cancro
I cani sono la prima specie animale che Waters individua. I cani sono persone tracotanti e spavalde, che approfittano delle situazioni e delle persone circostanti per ottenere dei vantaggi unicamente personali. E’ chiaro quindi che si deve azzannare più prede possibili per orgoglio personale e per fare carriera, prima di diventare troppo vecchio. Waters traccia un’immagine molto nitida e definita della specie, e prevede quella che ne sarà l’inevitabile fine: morire da solo, poiché si è sfruttato tutto e tutti.
E quando perdi il controllo, Raccoglierai ciò che hai seminato E mentre cresce la paura, Il sangue cattivo rallenta e si pietrifica Ed è troppo tardi per liberarsi del peso Che eri solito scagliare in giro Così, fai un buon annegamento Mentre vai giù Tutto solo, Trascinato a fondo dalla pietra
In questo bellissimo passaggio della canzone, si evidenzia che la solitudine e la quantità delle angherie compiute rallenteranno il sangue di chi le ha procurate. Ed alla fine il sangue si fermerà e si tramuterà in pietra, il cui peso farà affondare e morire il cane, oppresso da ciò che ha accumulato.
Devo ammettere D'essere un po’ confuso A volte mi sembra Come se proprio fossi stato usato Devo star sveglio, tentare e scuotermi di dosso Questo malessere strisciante Se non mi reggo in piedi Come posso trovare la mia via D'uscita da questo labirinto? Sordo, muto e cieco, Continui semplicemente a pretendere Che tutti siano sfruttabili E che nessuno abbia un vero amico E ti pare che la cosa da fare Sia isolare il vincitore E tutto è fatto alla luce del sole E in cuor tuo credi che ognuno sia assassino
Questo è un passaggio veramente importante per capire l’album. Infatti, se si nota bene, qui la canzone passa in prima persona (Dal "you" al " I " ). Perché questo passaggio?
In questo punto abbiamo la presa di posizione dell’autore, che passa dalla fase puramente descrittiva della specie canina ad una più personale. Waters infatti dice "Devo star sveglio, tentare di scuotermi di dosso questo malessere strisciante" e questo evidenzia chiaramente come Waters si identifichi in un cane. Il passaggio narra con chiarezza la presa di conoscenza del futuro a cui lui sarà destinato se non dovesse intervenire: morire trascinato a fondo dalle proprie colpe. Ecco che l’autore dice di volersi reggere in piedi per tentare di uscire da questo "labirinto" dalla fine segnata, anche se intorno a lui tutti gli altri cani continuano a dirgli "Che tutti siano sfruttabili e che nessuno abbia un vero amico". Ma Waters ha capito cosa gli sta accadendo e quale sia la triste vita di un cane, ed ha intenzione di rimediare e di non vivere sulle spalle del prossimo. Si considera quindi "vincitore", anche se questa constatazione gli costerà l’allontanamento dal branco (pensi che l’unica cosa da fare sia isolare il vincitore).
Chi è nato in una casa piena di dolore Chi è stato educato a non sputare nel ventilatore Chi ha sentito dall'uomo cosa deve fare Che è stato spezzato da personale addestrato Chi è stato sistemato con collare e catena Chi ha ricevuto una pacca sulle spalle Chi era pronto a uscire dal branco Chi è solo uno straniero in casa propria Chi è alla fine è stato schiacciato Chi è stato trovato morto al telefono Chi è stato trascinato giù dalla pietra
Così si conclude il secondo brano del disco: un elenco di tratti salienti della vita di un cane. Da questi versi si intravede che molto spesso c’è qualcuno che "addestra" il cane e che decide quali siano i suoi compiti e cosa lui debba fare. Ma chi sono questi "ammaestratori"?

PIGS (3 DIFFERENT ONES)

Sono loro gli "ammaestratori" di cui si parlava nella precedente canzone: animali, come vedremo, considerati da Waters ancora più pericolosi dei cani.
Pezzo grosso, uomo-maiale Ah ah, sei una sciarada Ben pasciuto e ben vestito Ah ah, sei una sciarada E quando tieni la mano sul cuore Fai quasi venir da ridere Più o meno un giullare Con la testa cacciata nel trogolo Mentre dici "Continuate a scavare" Macchie porcine sul mento adiposo Che cosa speri di trovare? Quando sei giù, nella miniera dei porci Fai quasi venir da ridere Fai quasi venir da ridere Ma in verità ci sarebbe da piangere
Con i maiali Waters identifica una specie ben definita di persone: tutti quelli che vivono con una soluzione preconfezionata ai problemi e che in luce di ciò si eleggono come leader, anche se in realtà sono persone traumatizzate da problemi interiori fino al punto di tramutarli in angherie verso il prossimo. Nel mirino di Waters ci sono le strutture di potere e, in questa prima strofa, i loro componenti che si preoccupano "di tenere la testa nel trogolo", gonfi del loro patriottismo, mentre gli altri sono mandati a scavare.
Fermata d’autobus, borsa di topo Ah ah, sei una sciarada Tu, fottuta vecchia megera Ah ah, sei una sciarada Tu irradi freddi dardi di vetri rotti Sei quasi esilarante Vali quasi un ghigno veloce Ti piace il sapore dell'acciaio Sei eccitante con lo spillone nei capelli E un bel divertimento con la pistola in mano Fai quasi venir da ridere Fai quasi venir da ridere Ma in verità ci sarebbe da piangere
Seconda specie di maiale: nell’immaginario Watersiano un altro tipo di autorità è rappresentata da coloro che si schierano con fermezza e violenza nelle loro posizioni, condannando chiunque si azzardi a non pensarla come loro. Probabilmente nella testa del bassista l’immagine che volteggiava era quella di Margaret Thatcher, che alla fin fine rimarrà per molto tempo nella hit-parade delle persone detestate da Waters. E proprio secondo lui ci sarebbe davvero da ridere nel vedere questo tipo di persone dimenarsi così tanto per le loro questioni, se non fosse che per colpa loro tutte le specie animali ne vengono traviate. Così si delinea la devastante capacità dei maiali di sottomettere al loro volere.
Ehi tu, Whitehouse Ah ah, sei una sciarada Orgogliosa della casa, topo di città Ah ah, sei una sciarada Cerchi di tener fuori i nostri sentimenti dalla strada Sei quasi una vera delizia Tutta labbra serrate e piedi freddi Ti senti forse stuprata? Devi arrestare l'onda del male E farcela tenere tutta dentro Mary, sei quasi una delizia Mary, sei quasi una delizia Ma in verità ci sarebbe da piangere
L’ultimo tipo di maiale ha addirittura un nome ed un cognome: Mary Whitehouse. Giocando anche sul doppio senso del cognome (White House - Whitehose) a fare la parte del cattivo stavolta è la presidentessa della National Viewers and Listeners Associations. Colpevole di aver contribuito all’introduzione della censura nel mondo della radio e della televisione, ha anche sostenuto una battaglia contro di svariati gruppi musicali (anche i Pink Floyd), rei di diminuire il perbenismo inglese e di promuovere libertà sessuali e uso di stupefacenti. Ecco che Waters si scaglia su di lei con ferocia imputandole di "togliere i sentimenti dalle strade". Waters è qui preoccupato. Da cane "redento" ed ormai distante dalla propria specie, di certo non può trovare aiuto in una specie come quella dei maiali, colpevole anzi delle falle del mondo odierno. E’ quindi destinato a trovare un’altra specie in cui identificarsi in questo suo strano "smarrimento animale".

SHEEP

Trascorri innocua il tuo tempo al pascolo lontano Solo vagamente conscia d’un certo disagio nell’aria Ti conviene stare attenta Potrebbero esserci cani in giro Ho guardato oltre il Giordano e ho visto Le cose non sono come sembrano Cosa ottieni per fingere che il pericolo non sia reale? Sottomessa e obbediente segui il capo Attraverso corridoi affollati, nella valle d'acciaio Che sorpresa! Uno shock estremo nei tuoi occhi Ora le cose sono come sembrano No, questo non è brutto sogno
Le pecore sono un animale sommesso e svogliato. Il loro compito è quello di pascolare, stare attente ai cani, obbedire al padrone e aspettare di passare il Giordano (nell’antico testamento è il fiume che separa il popolo dalla terra promessa), vale a dire aspettare di morire ed andare in paradiso. Ma la realtà dipinta da Waters è più cruda: non esiste paradiso, ma unicamente un luogo in cui la dipartita corrisponde al creare quanta più carne da macello possibile per il padrone.
Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà Mi fa stendere giù e mi fotte Attraverso verdi pascoli mi conduce Presso le acque silenti Con coltelli lucenti innalza la mia anima Mi fa penzolare da ganci in luoghi alti Mi converte in cotolette d'agnello Perché vedete, Egli ha grande forza, e grande fame Quando il giorno giungerà, noi umili Attraverso quieta riflessione e somma dedizione Possiederemo l'arte del karatè Guardate, noi sorgeremo E faremo sgorgar lacrime dagli occhi dei bastardi
In fin dei conti è la specie meno dannosa, ma Waters punta il dito contro la loro religione (giocando ereticamente sul salmo 23 dell’ecclesiaste) composta di fatti dati per scontati e di pericoli non imminenti, creata apposta per servire il padrone del gregge. Qui il Waters-cane ha il lampo di genio: questa informe massa di pecore potrebbe avere la meglio su tutte le altre specie se avesse il pensiero di coalizzarsi e scagliarsi contro i propri padroni per guadagnarsi la libertà. Waters quindi capisce che benché la razza ovina sia quella più debole, grazie al suo numero ed al fatto che non ha niente da perdere, può essere quella più pericolosa. E basterebbe riflettere un po’ (attraverso quieta riflessione e somma dedizione) e capire che una coalizione tra pecore potrebbe mettere in ginocchio tutto il sistema Maiale-Cane (E faremo sgorgar lacrime dagli occhi dei bastardi). Waters-cane così trova uno schieramento nel quale associarsi e in cui prospettare i suoi ideali, in qualità di cane "redento". La battaglia ha così inizio e la ribellione si scaglia contro tutti i baluardi di potere:
Belando e balbettando cadde sul suo collo con un urlo Orde su orde di vendicatori dementi Marciano allegri fuori dall’oscurità e dentro il sogno Hai sentito le novità? I cani sono morti! Ti conviene stare a casa E fare ciò che ti viene detto Via dalla strada, Se vuoi diventar vecchio
E la rivoluzione riesce, il sogno si realizza, i cani sono morti. Tutto sembra avere un lieto fine. Ma per Waters c’è un problema: benché lui abbia appoggiato la rivoluzione, rimane pur sempre un cane nella fisionomia e nell’aspetto, anche se "redento". Una pecora si avvicina al Waters e gli fa notare che qualunque cosa faccia, all’esterno lui rimarrà fisicamente un cane, e gli dà un consiglio: restare a casa e fare ciò che gli viene ordinato, se vuole continuare a vivere. E’ il triste prezzo che dovrà pagare per la sua natura.

PIGS ON THE WING (pt.2)

Tu sai che mi interessa ciò che ti accade E so che anche tu t’interessi a me Così non mi sento solo Né sento il peso dalla pietra Ora che ho trovato un luogo sicuro Per nascondere il mio osso E anche uno stupido sa Che un cane ha bisogno di una casa Un riparo dai maiali che volano
Sebbene il prezzo da pagare sia elevato c’è qualcosa che si è ottenuto tramite tutto questo passaggio. Ora il Waters-cane ha realizzato il suo progetto di disfarsi del proprio ammaestramento, ed ora vive la propria quotidianità con qualcuno a cui vuole bene. In questo modo, il peso delle proprie sofferenze è scomparso e non si dovrà più attendere che l’impossibile accada.


L’album finisce qui, proprio come era cominciato, con una strofa sull’amore. Ma c’è una cosa su cui non ci siamo soffermati: perché Waters si sente un cane?
Devo ammettere che dare una risposta a questa domanda è stato difficile. E’ stato solo con l’uscita del DVD documentario di Dark Side of The Moon che la cosa si è svelata.
In un’intervista Roger dice: "E’ stato un grosso problema per me il successo. Ora avevo tutti quei soldi che contrastavano con i miei ideali sociali. Quando hai una cifra del genere devi decidere se tenerla per te o investirla: in qualsiasi caso sei diventato un capitalista."
Con un po’ d’analogia si intravede come il cane-capitalista-Waters sia in realtà molto più vicino col pensiero alla pecora, ovvero alla gente più comune che non dispone di mezzi, e vuole aiutarla a "disfarsi" dei capitalisti e del loro potere economico. Ma, come alla fine di Sheep, sarà costretto a negare la propria verità.
Questo problema andrà avanti in Waters fino alla sua dipartita dai Floyd, ed in particolar modo all’uscita di Radio KAOS, dedicato espressamente "a chi si ritrova alla violenta fine del monetarismo".

Traduzioni e commento a cura di Stefano "REG" Zanca

3 commenti:

  1. Comunque, questo album resterà soprattutto per il gigantesco maiale gonfiabile che i Floyd facevano volare ad ogni concerto... geniali, anche nelle scenografie.

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  2. Già, fantastico il maiale volante. Ho anche trovato uno screesaver fantastico col maiale che vola sullo schermo.

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  3. io me lo son scaricato da questo blog lo screensaver del suino volante. uno degli album più belli della storia della musica!

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