mercoledì 20 aprile 2011

Assignment 1 coda: La veridicità delle informazioni online

La verità online

Il vero problema dell'informazione, sia essa cartacea o intessuta nelle maglie della rete internet, è capire se le notizie riportante in un articolo, in un libro, in un post o in un giornale siano vere o siano invece delle fandonie per attirare attenzione.



Si leggono continuamente fatti affermati in una testata giornalistica, smentiti subito da un'altra; senza il minimo controllo sulla veridicità dell'accaduto. La verità è importante, e non dovrebbe essere messa in disparte e calpestata solo per aumentare un po' la cassa di risonanza del proprio sito, della propria testata giornalistica e simili. Con ciò non voglio dire che sia sempre necessario mettere in rete la verità (sono fortemente contrario ad alcune delle scelte fatte da Wikileaks, che, mettendo in rete i nomi di alcune spie afgane in contatto con gli americani, hanno di fatto condannato a morte alcuni uomini) qualcosa a parer mio è meglio che resti nascosto; ma sono convinto che qualora si decida di scrivere qualcosa, bisogna accertarsi che la cosa scritta corrisponda a verità.

L'esempio di Twitter mi sembra però poco in tema, perchè Twitter, esattamente come un giornale, un articolo o un post, è estremamente soggettivo: in un messaggio di cinquanta/cento/centocinquanta caratteri una persona può sì scrivere la propria opinione, ma chi assicura che quella opinione sia la verità?

Io posso benissimo scrivere ora su Twitter di essere stato appena incoronato Sultano del Brunei, ma chi assicura a coloro che leggono che ciò sia vero? Nessuno. Anzi.
Twitter a parer mio è, al pari in questo caso di Facebook, un buono strumento sociologico per capire le opinioni e i pensieri delle persone, ma assolutamente nullo come strumento informativo (inteso come portatore di corretta informazione).

Al contrario può trasformarsi da propagatore di libertà e simbolo della potenza comunicativa della nuova era a tomba della libertà stessa. Mi spiego: con i social network, come Facebook e come Twitter, e come era MySpace ai suoi tempi, è possibile per chiunque entrare nella tua vita privata, per qualsiasi azienda sapere come sono orientati i tuoi gusti, sapere come passi i sabati sera e cosa ti piace mangiare a colazione. Per me questo controllo totale, questo Grande Fratello Orwelliano è la morte del libero arbitrio dell'individuo per cui tanto si è lottato nella Storia.

Internet può essere sorgente sempre fresca di libertà; ma allo stesso tempo, silenziosamente, mangiarti ogni giorno una briciola del tuo mondo privato.

6 commenti:

  1. Comunque, bisogna sempre tenere presente che la rete ha una sorta di 'meccanismo di controllo' rappresentato dagli utenti stessi. Ad esempio, un tale che aveva aperto una pagina Facebook spacciandosi per Umberto Eco è stato smascherato, prima che dal diretto interessato, dagli utenti che notavano l'incongruenza tra l'intestatario della pagina e i commenti spesso superficiali o perfino sgrammaticati che questi postava sulla pagina stessa. Se Wikipedia mi dà un'informazione sbagliata, posso andarla a controllare da qualche altra parte, sempre su internet. Per concludere, anche la presunta 'terremotata dell'Aquila' autrice di una squallida messinscena a Forum è stata smascherata grazie a internet.
    Internet presenta delle criticità, ovviamente, pensare di poterlo usare senza alcuna precauzione è un po' come cercare di attraversare viale Morgagni senza curarsi delle macchine che passano; comunque, personalmente penso che i vantaggi superino gli svantaggi.

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  2. Chiaramente dei sistemi di controllo interni si creano, ma chissà per ogni persona smascherata quante restano ignote e non vengono scoperte. Internet è enorme, controllare tutto è come controllare i pesci del mare: qualche tonno lo prendi, ma resteranno sessanta miliardi di aringhe libere.

    Comunque con Wikipedia la cosa è diversa: Wikipedia è usata praticamente da tutti gli utenti informatici ogni giorno, lì sì che c'è un controllo ottimo e funzionale. Basta vedere Wikiversity, è di una precisione ottima.

    Scriverò qualcosa su Wikipedia, è in assoluto il sito che uso di più, se lo merita.

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  3. internet è sicuramente una risorsa che dobbiamo imparare a sfruttare ad usare il meglio possibile..rappresenta ormai il mondo d'oggi e sicuramente il futuro! è un mezzo che se usato con inteligenza può dare molto a tutti,può addirittura far trapelare come hai detto te la verità in alcuni casi,può aiutare la giustizia, ci informa,ci collega,ci unisce..è il più importante mezzo di comunicazione!!!

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  4. Certamente, la comunicazione è un altro discorso: niente come internet facilita la comunicazione!

    Ma la verità è un'altra cosa.

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  5. Ciao floydiano, se non sbaglio l'autorevolezza di Wikipedia è garantita da un massiccio uso del principio di peer reviewing, non tanto dal numero di accessi, ma credo che la intendessi così :)
    Quanto alla veridicità delle informazioni, spetta al singolo controllare e verificare nonché affidarsi al proprio "grano salis" per stabilire cosa sia grano e cosa loglio.
    D'altra parte la tendenza tutta umana ( e per questo motivo spesso fallace e irragionevole) ad avere sotto controllo ogni cosa ci rende talvolta diffidenti.

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  6. A dire il vero i sistemi di controllo di Wikipedia non li conosco così bene, anzi. Le mie conoscenze informatiche sono ahimè limitatissime, per quanto mi interessi molto la materia!

    Chiaramente la diffidenza a volte prende il sopravvento, e davvero avrei voglia di andare sul posto per capire se qualche volta quello che leggo sui giornali è davvero la verità. Può essere frustrante leggere la stessa notizia in due versioni del tutto diverse (a seconda degli schieramenti politici), quasi snervante!

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