giovedì 21 aprile 2011

Assignment 6: chi va piano, va sano e va lontano.

Un ultimo sfogo doveroso che incita all'attenzione nei confronti delle notizie web che leggete, dal prossimo assignment mi concentrerò molto di più sulla letteratura scientifica in quanto tale (un argomento più interessante e rilassante, che fa montare meno bile nei visceri). Ecco a voi.

E' strano leggere nel sesto assignment i due articoli Publish and be wrong e Why so much medical research is rot e giungere alle stesse conclusioni sulla scarsa veridicità che si annida in molte delle notizie della rete. Ricerche pubblicate in fretta e furia per "fare audience", per ottenere quei finanziamenti senza i quali è dura poterle continuare. Ma non rinfaccio questo ai ricercatori che hanno troppo presto e senza le dovute prove pubblicato i loro lavori, ma con la legge del profitto che porta una dannata fretta anche nel campo della scienza: è più importante fare scalpore che ottenere dei veri risultati.

Migliaia di siti/giornali in questi anni hanno annunciato grandi cure per il cancro, per l'AIDS. Dove sono finite tutte queste cure? Smentite o con effetti collaterali troppo gravi perchè la cura servisse davvero. Tutto ciò ricorda un po' le notizie che ogni giorno vari programmi di Mediaset e della Rai vomitano sul pubblico: alieni avvistati, alieni che parlano nelle menti delle persone, l'ordine dei templari che ha nascosto in combutta con i marziani il Santo Graal nella piramide di Cheope. Ricordo con brividi due puntate dai titoli: "Gli egiziani avevano l'energia nucleare?" e "Omero era un vichingo?". Da legarli ad una rupe, così che i rapaci si cibino di loro.

Una incredibile serie di cavolate (proprio perchè in pubblico devo trattenermi ed essere fine) ci bombarda ogni giorno, ma la cosa che mi ha stupito è che si tratta a volte di professionisti, di persone ai vertici della scienza mondiale. Possibile che per budget si debbano sperimentare troppe ipotesi allo stesso tempo sullo stesso campione per contenere il budget, come il doc. Austin ha dimostrato col suo bizzarro esperimento provocatorio.

Molti errori sono evitabili, ma non lo facciamo. Perchè? Panem et circenses, questo regola tutto, purtroppo. Applicavano questa "regola" (o meglio trucchetto) gli imperatori a Roma più di duemila anni fa e lo fanno ora politici, proprietari di network, proprietari di giornali scientifici e via dicendo.

Una tristezza. Che però, non dimentichiamolo, non riguarda tutte le pubblicazioni, ma solo una piccola parte (un terzo spero sia un'iperbole!).

Una breve nota su http://lingro.com/, un sito che ho trovato immensamente utile: finalmente un vocabolario istantaneo che non fa il casino immenso di GoogleTranslate (che traduce left sempre con"sinistra" anche in caso voglia dire "lasciato"). Utile davvero, facilita davvero la lettura di contenuti di svariate lingue (nel mio caso l'inglese basta e avanza) e soprattutto degli articoli scientifici. Quelli corretti, si spera.

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