mercoledì 20 aprile 2011

Assignment 4: i bookmarks e la privacy

Avete molti preferiti di cui fate spesso e volentieri uso? Allora questo è il programma per voi. Per chi, come nel mio caso (sono un affezionato della buona vecchia ricerca su Google e consulto sì e no dieci siti assiduamente) ha molti "preferiti" ma ne usa solo una decina, allora è un programma del tutto inutile e decorativo.

Di cosa parlo? Di Delicious.com e non solo. In generale mi riferisco al Social Bookmarking, il salvataggio delle pagine preferite in siti online, con la possibilità di dare alcune tag ai singoli link così da organizzarli meglio in gruppi, o, come dice Andreas (una similitudine semplice ma d'effetto):

Trenta marmellate di cinque tipi su più scaffali, messe tutte alla rinfusa. Dov’è finita quella di rosa canina? Ho fretta … mi arrabbio …
Faccio ordine: raggruppo tutte quelle di more su uno scaffale, poi quella di prugne su un altro e così via. Perfetto, ora non ho più problemi.
Non solo, mi rendo conto di avere realizzato un concetto importante: assegnando uno scaffale ad ogni tipo di marmellata ho fatto una classificazione dove ogni scaffale rappresenta una categoria.
Se mi lancerò nel business della marmellata ed avrò centinaia o migliaia di barattoli, magari di venti tipi diversi, sarà sempre un gioco da ragazzi andare a trovare a colpo sicuro la marmellata di arance amare, basterà scegliere lo scaffale etichettato “arance amare”.
Ecco cosa ho fatto: ho generalizzato l’impiego delle etichette associandole alla categoria anziché ai singoli barattoli e appiccicandole ad un luogo fisico, scaffale, cassetto o quello che volete.
Per chi lavora con il pc, per chi passa costantemente da un sito all'altro è fondamentale la catalogazione, e siti come GoogleBookmarks e meglio Delicious.com possono essere ottimi. Consentono di trovare subito un gruppo di preferiti, o un sito singolo, esattamente come scaffali e cassetti.

Ma tutto ciò ha un prezzo: devi concedere a tutti (o almeno a chi gestisce il sito, in caso tu tenga privato il bookmark) di vedere i tuoi preferiti. "Che vuoi che sia" può dire qualcuno. Invece no: a me ha sempre dato profondo fastidio mettere alcunchè della mia vita su internet (già su facebook mi limito a parlare di musica, di politica e organizzare calcetti, evito sempre il personale, anche se molte foto della mia vita ci sono finite sopra. Ma pace), e mi dà fastidio pensare che qualcuno userà i dati di Delicious per stilare degli indici di gradimento, utili ad industrie, a siti con scopo di lucro e simili per conoscere i gusti del pubblico e cercare di orientarli da una parte o dall'altra.

Il problema di internet (non solo di Delicious) è anche questo. La fine della privacy (anche se odio questo termine anglofono) a favore di un mondo dove tutti sanno tutto di tutti. Insostenibile.
Non ho manie di persecuzione, non ritengo di essere controllato e cerco sempre di pensare con la mia testa; ma il fatto che ogni parte della mia vita debba essere su internet un po' mi inquieta.

Anche perchè la rete ha dimostrato la sua sicurezza con la vicenda Wikileaks, con milioni di file intercettati in rete, difese violate come fossero burro e notizie riservate (segretissime) divulgate ai quattro venti. Un trionfo di libertà? O la fine del sano "farsi i cavoli propri"? Più la seconda.
Quando su Wikileaks sono usciti i dati bancari di ricchi evasori fiscali ad Antigua e Barbuda (o Cayman, non mi ricordo), ho gioito, in fondo si trattava di smascherare truffe e illegalità. Quando han pubblicato i nomi di spie in territori ostili, molto meno: in ogni epoca ci sono stati segreti militari, spie e affini, smascherarli e mettere a repentaglio la vita di persone a mio parere non è mai una buona cosa, nemmeno al fine di rendere trasparenti le politiche internazionali.

La morale è un'altra, per tornare a Delicious: vale la pena mettere online i miei gusti politici (dai giornali che leggi si posson capire orientamenti politici), i miei gusti musicali, calcistici, sportivi, culinari, di hobbies solo per avere un sito dove conservare i preferiti? No. Mi tengo la mia barra dei preferiti di GoogleChrome e al massimo esporto il file in una chiavetta USB per non perderlo in caso di "frittura" dell'hard disk.

Punto. Per me e per i miei preferiti basta e avanza.

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